»Verrückt ist, wer nur glaubt, was die Sinne zeigen, und nicht auch der Verstand.«
– Tod auf dem Scheiterhaufen: Giordano Bruno
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Dokument 2: Aus dem Abriss des Prozesses gegen Giordano Bruno. Giordano Brunos Antwort auf das von der Zensur ausgesprochene Circa motum terrae (1597)
Transkription
f. 230r
ipsum est quod fuit, del corpo l’arida ch’era, e così l’humore, e tutte l’altre
cose. Il spirito poi, come ho risposto quanto al suo essere particolare, et
individuale intendono, et intendo, che si produce di nuovo come da un
specchio grande generale, il quale è una vita, e rappresenta una imagine, et
una forma per divisione, e moltiplicatione di sopposti parti resulta il
numero delle forme di sorte che quanti sono fragmenti del specchio tante
sono forme intiere, così in ciascune di quelle come era in tutto, le quali
forme non patiscono divisione, o recisione come il corpo, ma dove sono
sono tutte come le voci etc. Ecco dunque come l’anima in ratione universi,
et spiritus verae substantiae veri entis, et creaturae erat, est, et erit in ratione
particularis individualis, et huius animae, quae est Ioannis non erat, sed est
dum vivit Ioannes, et erit post mortem Ioannis. E questo privileggio è
dell’anima humana, perché la particolarità del suo essere, che riceve nel
corpo lo retiene doppo la separatione à differenza dell’anime de bruti, le
quali ritornano all’università del spirito, in similitudine delle quali dice il
Salmo: In nihilum deveniens tanquam aqua decurrens, come se molti
fragmenti di specchio si riunissero all’antica forma d’un specchio, l’imagini,
ch’erano in ciascuno fragmine sono annichilate, ma resta il vetro, e la
sostanza, la quale era, e sarà. Onde non seguita, che l’anima di questo, e
quello bruto resti, ma che la sostanza dell’anima di questo, e di quello
bruto, la quale era, è, et sarà, perché quel spirito era avanti, che fosse in
quel corpo, et appartiene all’università sua, perché Dio con la potenza della
medema voluntà, con la quale serva gl’ altri spiriti, serva anco questi, come
per attrattione del proprio spirito à se può togliere l’essere particolare à
tutte le cose spirituali, e spiriti, conforme à quello, che dice il Salmo: Deus
stetit in Sinagoga Deorum. Ego dixi Dii estis, et filii excelsi omnes; nunc vero
vos sicut homines moriemini, l’una, e l’altra autorità fa tutti li spiriti
immortali per gratia di Dio.
f. 230v
Circa motum terrae f. 281 sic dicit Prima generalmente dico, ch’il modo, e
la cosa del moto, della terra, e della immobilità del firmamento, ò cielo
sono da me prodotte con le sue raggioni, et autorità, le quali sono certe, e
non pregiudicano all’autorità della divina scrittura, come ogn’uno, ch’hà
buona intelligenza, dell’una, e dell’altra, sarà sforzato anco al fine di
ammettere, e concedere. Et respondet ad illam authoritatem sacrae
scripturae: Terra non autem stat in aeternum; et alibi: Sol oritur, et occidit,
quod non intelligitur de motu locali, aut statu, sed de generatione, et
corruptione, cio è la terra sempre stà, non si fa nuova, né vecchia. Quanto
al sole dico, che niente manco nasce, e tramonta, ne lo vedemo nascere, e
tramontare, perché la terra se gira circa il proprio centro, che s’intenda
nascere, e tramontare, perché faccia quello imaginario viaggio il sole co’l
rato del firmamento, e compagnia di tutte le stelle. Et ad obiectionem, quod
repugnat haec sua positio auctoritati sanctorum Patrum respondet, che non
in quanto sono santi, buoni, et essemplari, ma in quanto che sono meno de
filosofi prattichi, e meno attenti alle cose della natura.
Item fol. 292 fac. 2 dicit quod astra sunt etiam angeli, per haec verba: Li
astri ancora sono Angeli, corpi animati rationali, e mentre che laudano
Iddio, et annuntiano la potenza, e grandezza di quella, per le quali lumi, e
scritture sculpite nel firmamento. Caeli enarrant gloriam Dei: angeli non
vuol dire altro, che nontii, et interpreti della voce divina, e della natura, e
questi sono angeli sensibili, visibili, oltre quelli altri invisibili et insensibili.
Item fol. 293 ponit terram esse animatam, nedum anima sensitiva, verum
etiam rationali, et Iddio gli attribuisce espressamente l’anima, mentre dice:
Producat terra animam viventem, cio è sì come constituisce li animali
secondo il corpo con le parti sue corporee, così dal spirito suo universale,
viene ad animar
f. 231 r
ciascuno particolare di quelli, communicandogli del spirito suo. Onde deve
esser molto più veramente animale, che non sono le cose prodotte da lei,
perché contiene in se l’oceano di tutti li principii, et elementi, che si
trovano communicati, e participati da particolari animali. Che sia animale
rationale, è manifesto dall’atto suo rationale intellettuale, che si vede nelle
regole del suo moto circa il proprio centro, l’altro circa il sole, e l’altro circa
l’asse delli suoi poli, la qual regola non può esser senza l’intelletto più
degnamente interiore e proprio, che esteriore, et alieno, perché se proprio
senso si trova nelle formiche, api, et serpenti, e nell’huomo, molto più
degnamente deve trovarsi nella Madre, e non attribuirli un esteriore
trudente, spingente, rotante, saepe idem inculcando.
Item, fol. 294, dicit animam intellectivam non esse formam per haec verba:
Dove non intendo secondo l’ordine del mio filosofare l’anima esser forma,
come nessun luogo della divina scrittura la chiama così, ma spirito ch’è nel
corpo hora come habitante nella sua casa, incola nel suo peregrinaggio,
come l’huomo interiore, nell’huomo esteriore, come cattivo nel carcere:
Cupio dissolvi et esse cum Christo nel modo, che l’huomo è ne’ suoi
vestimenti: Pelle, et carnibus vestisti me etc et mille altri modi è detta tanto
nella divina scrittura, quanto nell’esplicatione de’ Padri l’anima essere nel
corpo d’ogn’altra sorte piu tosto, ch’intese, e disse Aristotele, dalli quali tutti
modi si confirma quel ch’ho detto.
Item negat individua vere esse, quae sunt, sed sunt vanitas, iuxta dictum
Salamonis: Vidi cuncta, quae fiunt sub sole, et universa vanitas, sed verae
substantiae sunt species primae naturae, quae vere sunt id quod sunt.
Item ponit plures mundos, plures soles continentes necessario res similes in
genere et in specie, sicut iste mundus, ac etiam homines ut supra fol. 139 et
sequentibus longo digressu.
(Transkription: Luca Carboni)
Übersetzung
f. 230r
ipsum est quod fuit, (dasselbe wie es war). Er hatte einen gefühllosen
Körper, und so war die Laune und alles andere. Der Geist schließlich, wie
ich geantwortet habe, wieviel verlangen sie und ich von seinem
eigentlichen und persönlichen Sein, das sich wieder wie ein großer
allgemeiner Spiegel formt, der wie ein Leben ist, und ein Bild darstellt, und
eine Gestalt ergibt durch Teilung und Vervielfältigung angenommener Teile,
daraus ergibt sich eine Anzahl von willkürlichen Formen, denn soviele
Fragmente es von einem Spiegel gibt, so gibt es auch ganze Formen sowie
in jeder, die ganz war, so trennen jene Formen keine Teilungen oder
Schnitte wie den Körper, denn wo sie sind, sind alle wie Stimmen etc. So
folglich die Seele in ratione universi, et spiritus verae substantiae veri entis,
et creaturae erat, est, et erit in ratione particularis individualis, et huius
animae, quae est Ioannis non erat, sed est dum vivit Ioannes, et erit post
mortem Ioannis (im Aufbau des Universums, der Geist des wahren Gehaltes,
des wahren Wesens und Geschöpfes ist und im System des besonderen
Einzelnen und dieser Seele sein wird, die des Johannes ist, war nicht, aber
solange Johannes lebt und sie wird nach dem Tod des Johannes sein). Und
dieses Vorrecht ist das der menschlichen Seele, weil die Eigenart ihres
Wesens, die sie im Körper empfängt, sie nach der Trennung zurückhält im
Unterschied zur Seele der Bösen, die in die Gemeinschaft des Geistes
zurückkehren, von denen Salomon in ähnlicher Weise sagt: In nihilum
deveniens tanquam aqua decurrens (aus nichts werden, wie das Wasser,
das fließt), wie, wenn sich viele Spiegelfragmente in der alten Form des
Spiegels wieder vereinigen, sind die Bilder, wie sie in jedem Fragment
zunichte gemacht waren, das Glas und die Substanz dagegen bleibt wie sie
war und sein wird.
Damit folgt nicht, dass die Seele dieses und jenes Bösen bleibt, sondern das
Wesen der Seele dieses und jenes Bösen, wie sie war, ist und sein wird,
weil dieser Geist vorher war, der in diesem Körper wäre und zu seiner
Einheit gehörte, weil Gott mit der Macht desselben Willens, mit dem er die
anderen Geister hält, auch diese hält, gleichsam als Anziehung des eigenen
Geistes. Für sich kann er das besondere Wesen aller geistigen Dinge und
Geister wegnehmen, entsprechend, wie Salomon sagt: Deus stetit in
Sinagoga Deorum. Ego dixi Dii estis, et filii excelsi omnes; nunc vero vos
sicut homines moriemini (Gott stand in der Synagoge der Götter. Ich sagte,
ihr seid Götter und alle Söhne des Allerhöchsten; in Wahrheit sterbt ihr bald
wie Menschen), das eine und andere Ansehen (Autorität) zwischen allen
unsterblichen Geistern durch die Gnade Gottes.
f. 230v
Circa motum terrae f. 281 sic dicit (im Zusammenhang mit der
Erdbewegung f. 281 besagt das). Zuerst sage ich allgemein, dass die Art und
das Wesentliche der Bewegung, der Erde und die Unbeweglichkeit des
Firmaments oder des Himmels von mir mit seinen Ursachen und seiner
Gewalt, die sicher sind, geschaffen wurde, und das Ansehen der göttlichen
Schrift nicht beeinträchtigen, wie jeder einzelne, der beide kennt,
schließlich doch gezwungen sein wird, es anzunehmen und zu billigen. Et
respondet ad illam authoritatem sacrae scripturae: Terra non autem stat in
aeternum; et alibi: Sol oritur, et occidit, quod non intelligitur de motu locali,
aut statu, sed de generatione, et corruptione (Und antwortet auf die
Autorität der Heiligen Schrift: Aber die Erde bleibt nicht in Ewigkeit:
Einerseits geht die Sonne auf und unter, was man von der örtlichen
Bewegung und Bedingung nicht versteht, sondern von Erzeugung und
Zersetzung), nämlich die Erde besteht immer, sie wird nicht neu und nicht
alt.
Was die Sonne betrifft, sage ich, dass sie in kürzester Zeit auf- und
untergeht, wie wir sie auf- und untergehen sehen, weil sich die Erde um ihr
eigenes Zentrum dreht, was Auf- und Untergehen nach sich zieht, weil die
Sonne diese unwirkliche Reise am geschlossenen Firmament und in
Begleitung aller Sterne macht. Et ad obiectionem, quod repugnat haec sua
positio auctoritati sanctorum Patrum respondet (Und dem steht als Einwand
entgegen, diese Position antwortet auf die Autorität der heiligen Väter), dass
sie nicht in der Eigenschaft als Heilige, Gute und Beispiele, sondern in der
Eigenschaft weniger die praktischen Philosophen und weniger aufmerksam
in den Dingen der Natur sind.
Item fol. 292 fac. 2 dicit quod astra sunt etiam angeli, per haec verba:
(Ebenso sagt fol. 292 fac. 2, dass die Sterne noch Engel sind, durch diese
Worte): Die Sterne sind noch Engel, vernünftig belebte Körper, und
während sie Gott loben und die Macht und Größe dessen ankündigen,
durch den sie Licht und eingravierte Schrift am Firmament sind. Caeli
enarrant gloriam Dei (Die Himmel berichten von der Ehre Gottes): Der
Engel will nichts anderes sein, als Überbringer und Interpret der göttlichen
Stimme und der Natur, und das sind sinnlich wahrnehmbare und sichtbare
Engel neben den unsichtbaren und nicht wahrnehmbaren.
Item fol. 293 ponit terram esse animatam, nedum anima sensitiva, verum
etiam rationali, et (Ebenso meint fol. 293, dass die Erde belebt ist, nicht nur
von einer gefühlvollen Seele, sondern von einer vernünftigen).
Gott erkannte ihm ausdrücklich die Seele zu, während er sagte: Producat
terra animam viventem (Die Erde bringt die lebende Seele hervor), das ist
wie wenn er die Tiere erschafft, gemäß ihres Körpers mit ihren
Körperteilen, so wird von seinem universalen Geist jeder, besonders die,
f. 231 r
die mit seinem Geist in Verbindung stehen, belebt. Weshalb das Tier um
vieles wirklicher sein soll, dass sie nicht von ihr erzeugte Dinge sind, weil
es in sich ein Meer von allen Prinzipien und Elementen enthält, die immer
mit besonderen Tieren verbunden und teilhaftig sein müssen. Dass es ein
vernünftiges Tier ist, zeigt sich in seinem vernünftigen, verstandesmäßigen
Akt, den man in den Regeln seiner Bewegung um das eigene Zentrum
sieht, die andere um die Sonne, und die andere um die Achse ihrer Pole,
die gewisse Regel kann nicht ohne Verstand viel würdiger innerlich und
eigen, als äußerlich und außerirdisch sein, weil sein eigentlicher Sinn sich
in den Ameisen, Bienen und Schlangen und im Menschen unvermutet
findet, soll er sich viel würdiger in der Mutter befinden, und ein nicht von
außen treibendes, stoßendes und drehendes (sein), saepe idem inculcando
(oft dasselbe eintreten lassend).
Item, fol. 294, dicit animam intellectivam non esse formam per haec verba
(Ebenso sagt fol. 294, dass die verstandesmäßige Seele nicht eine Form
durch diese Worte ist): Hier beabsichtige ich nicht nach meinem Auftrag zu
philosophieren, die Seele ist die Form, wie sie keine Stelle der Heiligen
Schrift so bezeichnet, sondern Geist, der im Körper jetzt als in seinem Haus
wohnhaft ist, der auf seiner Wanderung wie ein innerer Mensch, auf den
äußeren Menschen wie ein Böser im Kerker lebt: Cupio dissolvi et esse cum
Christo (Ich will von Christus gelöst sein) in der Art, dass der Mensch in
seinen Kleidern ist: Pelle, et carnibus vestisti me etc (Ihr habt mich mit Haut
und Fleisch bekleidet etc.) und tausende andere Arten wurden in der
Heiligen Schrift desto mehr in der ausführlichen Darlegung der Kirchenväter
gesagt, die Seele ist im Körper in irgendeiner anderen Weise eher wie
Aristoteles deutete und sagte, aus all diesen Methoden bestätigt sich, was
ich gesagt habe.
Item negat individua vere esse, quae sunt, sed sunt vanitas, iuxta dictum
Salamonis: Vidi cuncta, quae fiunt sub sole, et universa vanitas, sed verae
substantiae sunt species primae naturae, quae vere sunt id quod sunt.
(Ebenso verneint er, dass die Menschen in Wahrheit jene Dinge sind,
sondern sie sind Eitelkeit im Vergleich zu dem von Salomon gesagtem: Siehe
alle Dinge, die unter der Sonne geschehen; jede Eitelkeit, die wahren
Gestalten jedoch sind Arten der früheren Natur, die wirklich sind, was sie
sind).
Item ponit plures mundos, plures soles continentes necessario res similes in
genere et in specie, sicut iste mundus, ac etiam homines ut supra fol. 139 et
sequentibus longo digressu (Ebenso setzte er mehr Welten und Sonnen fest,
die notwendigerweise ähnliche Dinge in Art und Form enthalten, wie diese
Welt und auch die Menschen wie oben fol. 139 und folgende mit einer
weiteren Abweichung).